Margarita: la ricetta ufficiale e cose da sapere su questo cocktail
50% tequila, 30% Triple Sec e 20% succo di lime fresco: questi sono gli ingredienti, e loro relative proporzioni, per realizzare un Margarita DOC secondo la IBA, International Bartender Association. Tuttavia, pur non essendo annoverato tra gli ingredienti ufficiali dalla IBA, il Cointreau è utilizzato molto spesso in sostituzione del Triple Sec.
Gli ingredienti, unitamente a del ghiaccio, si mixano nello shaker e il drink si serve filtrato nella classica coppa margarita, orlata di sale e decorata con una fetta di limone.
Il sour cocktail messicano per eccellenza è tra i preferiti in tutto il mondo, è tipicamente una bevanda fresca, dissetante, estiva e ben si accompagna a cibi grassi, piccanti e fritti.
L’ingrediente chiave del Margarita: la tequila
È vero, il Margarita è un cocktail molto semplice da ottenere, così facile da essere uno dei più gettonati anche a casa e realizzato anche da mani non esperte. E allora, da cosa dipende la riuscita di un buon Margarita? Ovviamente dalla qualità dell’ingrediente principale: la tequila.
Esistono 3 tipi di tequila:
- Silver: l’imbottigliamento deve essere fatto immediatamente dopo la distillazione e il riposo in botti di legno dura 2 mesi al massimo;
- Reposada: il periodo di invecchiamento all’interno di botti di rovere o quercia varia da uno a 6 mesi;
- Añeja: l’invecchiamento del distillato in botti di rovere dura un periodo compreso tra uno e 3 anni.
La miglior tequila per un Margarita è sicuramente una tequila silver, giovane, dal gusto puro e neutro e con una composizione zuccherina derivante al 100% dall’agave.
Chi ha inventato il Margarita?
Già, chi lo ha inventato? Non è possibile rispondere con certezza a questa domanda. Tra leggende e realtà, l’origine del cocktail Margarita resta circondata dal mistero, con diversi ipotetici ideatori e le loro storie più o meno fantasiose.
In ordine cronologico, il primo accreditamento della paternità del Margarita va a Danny Negrete, proprietario e bartender del Garci Crispo Hotel che, nel 1936, avrebbe improvvisato un drink come regalo di matrimonio per sua cognata Margarita, alla quale si sarebbe ispirato per il nome.
Nel 1938 Carlos Herrera, proprietario del ranch La Gloria a Tijuana, avrebbe preparato per una sua ospite, Marjorie King, una showgirl piuttosto conosciuta a quei tempi, un drink a base di tequila poiché allergica ad ogni altro tipo di distillato.
Qualche anno dopo, nel 1942, Francisco "Pancho" Morales lavorava al Tommy’s Place, un bar di Juárez. Un giorno, una giovane e avvenente donna gli ordinò un "Magnolia", cocktail a base di brandy, Cointreau, tuorlo d’uovo e champagne. Morales, che degli ingredienti ricordava solo il Cointreau, non volle dare l’impressione di essere impreparato…così improvvisò un nuovo drink che chiamò Margarita, come storpiatura del nome magnolia!
Sempre ai primi anni 40 risale una versione sull’origine di questo celebre cocktail e che ha come protagonista Enrique Bastate Gutierrez. Egli realizzò questo drink per omaggiare una icona del cinema hollywoodiano di origini tutte italiane: Margarita Carmen Cansino, in arte Rita Hayworth.
Al 1948 risale, invece, una versione che attribuisce la paternità a Margarita Sames, una facoltosa donna texana: l’unico caso in cui il nome del drink deriverebbe dal suo ideatore. Durante un party nella sua villa ad Acapulco, la Sames avrebbe offerto ai suoi ospiti una bevanda a base di tequila. Tra di essi, figurava Tommy Hilton, della omonima catena alberghiera, che introdusse il cocktail nel menu dei lounge bar dei suoi hotel e che contribuì alla sua diffusione nel mondo.
Al di là delle storie più o meno leggendarie (in quasi tutte le versioni sull’origine, la creazione del drink è fatta in omaggio a una bellissima donna di nome Margarita - o Marjorie -), esiste forse una versione realistica e quindi più plausibile.
Il Sidecar è un cocktail a base di brandy, Triple Sec e succo di limone molto in voga nei bar di New York negli anni Venti. Durante gli anni del Proibizionismo, il brandy era diventato pressoché introvabile e molto costoso, ragion per cui iniziò ad esser sostituito dalla tequila, distillato più facile da reperire in quegli anni. Risultato? Il Sidecar conobbe una variante a base di tequila, Triple Sec e succo di limone: i medesimi ingredienti del Margarita…
Le varianti del Margarita
Oltre al Margarita classico, nel corso degli anni si sono affermate altre versioni di questo sour cocktail dal sapore sempre rigorosamente fresco e dissetante. In ogni variante, l’ingrediente di volta in volta sostituito è il Cointreau o Triple Sec.
Solo per citare le varianti più famose, nel Margarita Blu il Triple Sec è sostituito dal Blu Curaçao che gli conferisce un gusto più dolce. Il Margarita Frozen è realizzato con Midori, mentre nel Tommy’s Margarita, lo sciroppo di agave è utilizzato al posto del Triple Sec. Molto particolare, infine, è la versione tutta "golosa" del Chocolate Margarita, realizzato con aggiunta di liquore al cioccolato agli ingredienti tradizionali.
Forse non tutti sanno che…
...il 22 febbraio ricorre il National Margarita Day, la giornata celebrativa del cocktail, inventata da Todd McCalla tra il 2008 e il 2009;
….il Margarita era il drink preferito di Jack Kerouac, autore di On the Road, il libro-manifesto della Beat Generation. Kerouac durante i suoi viaggi in Messico diventò grande bevitore ed estimatore della tequila e da qui la sua predilezione per il cocktail messicano. Per esaltarne il sapore, lo scrittore americano era solito prepararlo con tequila Mezcal.
….il Margarita più grande del mondo è stato realizzato a Las Vegas, presso l’Hotel Flamingo: 32.000 litri di drink che hanno richiesto circa di 300 ore di lavoro per 60 persone;
…il Billionaire Margarita è il più costoso. Realizzato con ingredienti di altissima qualità e una riserva di tequila estremamente limitata, è accreditato nella lista cocktail dell’hotel The London NYC al prezzo di 1.200 dollari;
…a Tucson in Arizona ogni anno si svolge il World Margarita Championship, campionato mondiale per il miglior Margarita;
…in latino, margarita significa "perla".